IDENTITÀ*
I Salesiani di don Bosco dell’Ispettoria “Beato Michele Rua” dell’Italia Meridionale (I.M.E.) sono presenti nella Chiesa locale di Bari-Bitonto e nella città di Bari attraverso l’Istituto salesiano Ss. Redentore. Esso è stato fondato nel 1905 da don Michele Rua, beato e primo successore di don Bosco. Presidio storico del quartiere Libertà (I Municipio della Città di Bari), il Redentore è impegnato, come Comunità Educativa Pastorale (CEP),da più di cent’anni sul fronte dell’attivazione della risorsa giovanile come motore dello sviluppo, perseguendo l’unica missione salesiana consegnata da don Bosco che consiste nell’evangelizzare ed educare, forti della convinzione che la pienezza di vita e di felicità dell’essere umano è il progetto di Dio per tutti, che la vocazione di ogni persona è amare fino al dono di sé (QdR 51-53; cfr.
Instrumentum Laboris del Sinodo 2018), e declinata nei vari ambienti educativi e progetti secondo le indicazioni del Consiglio CEP.

La Comunità Educativo Pastorale (CEP)
Fin dai primi tempi dell’Oratorio Don Bosco costituì attorno a sé una comunità-famiglia nella quale gli stessi giovani erano protagonisti: un
ambiente giovanile impregnato dei valori del Sistema Preventivo, con caratteristiche spirituali e pastorali ben definite, con obiettivi chiari ed una convergenza di ruoli pensati in funzione dei giovani. Da questa comunità nacquero la Congregazione e la Famiglia Salesiana. Secondo lo stesso Don Bosco, i Salesiani, con la loro vita in comune, sono centro di comunione e di partecipazione per gli educatori che apportano il loro contributo al progetto e ne diffondono il carisma (cfr. CG24, nn.71-72, 75).
Nella memoria degli inizi di Valdocco abbiamo incontrato non solo il cuore pastorale di Don Bosco ma anche la sua capacità di  coinvolgimento. La sua proposta è intensamente “comunionale”. La presenza salesiana è chiamata a farsi casa accogliente, abitabile, per i giovani. Con la CEP vogliamo formare, in ogni nostra presenza, una comunità di persone, orientata all’educazione dei giovani, che possa divenire per loro un’esperienza di Chiesa e li apra all’incontro personale con Gesù Cristo. La CEP (cfr. Cost.47; CG24, n.156) è dunque:

• comunità: perché coinvolge in un clima di famiglia giovani e adulti, genitori ed educatori, dove l’elemento fondamentale di unità non è il
lavoro o l’efficacia, ma un insieme di valori vitali (educativi, spirituali, salesiani…) che configurano un’identità condivisa e cordialmente
voluta;

• educativa: perché colloca nel centro dei suoi progetti, relazioni e organizzazioni, la preoccupazione per la promozione integrale dei
giovani, cioè la maturazione delle loro potenzialità in tutti gli aspetti: fisico, psicologico, culturale, professionale, sociale, trascendente;

• pastorale5: perché si apre all’evangelizzazione, cammina con i giovani incontro a Cristo e realizza un’esperienza di Chiesa, dove con
i giovani si sperimentino i valori della comunione umana e cristiana con Dio e con gli altri.
Pertanto la CEP è:

• più un modo salesiano di animare che una nuova struttura o un semplice modo di organizzare il nostro lavoro. È un riconoscere che l’educazione avviene all’interno di una comunità, in una rete di relazioni significative (QdR 109).

• una comunità organizzata in cerchi concentrici secondo il grado di consapevolezza e responsabilità, con i giovani al centro, e che include la comunità religiosa salesiana, famiglie, laici in diversi ruoli, e membri della Famiglia Salesiana (QdR 110).

• la nostra esperienza di Chiesa, “è il nostro essere Chiesa, la nostra pastorale specifica inserita nella pastorale ecclesiale” (QdR 108) 
dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto e nella comunità civile della Città di Bari. Lo stesso Sistema Preventivo messo in opera dal singolo non può fare a meno di riferirsi al modello educativo della CEP e quindi esso stesso diventa profonda espressione di comunione.

Diversamente perderebbe la sua efficacia educativa (C 44-48; R 5; QdR 108).
La missione educativa ha come punto di riferimento don Bosco ed il suo Sistema Preventivo, si basa sull’educazione integrale della persona e sulla cultura della prevenzione ed è qualificata da una scelta determinante: i giovani, soprattutto i più poveri; da un compito: educare evangelizzando ed evangelizzare educando; da un’esperienza comunitaria e da uno stile specifico: l’animazione.

* Progetto Educativo Pastorale Salesiano Redentore Bari pp 17-18