IL LORO RICORDO È BENEDIZIONE
DON FRANCO SACCO
Morto a Lecce il 29 ottobre 2008, a 50 anni
Nell’omelia del funerale, l’Arcivescovo di Lecce, commosso, ha detto: «Per don Franco, la morte è arrivata all’improvviso, il Signore l’ha preso subito, l’ha preso giovane; doveva appena iniziare la sua giornata… eppure l’ha reso già pronto per il cielo. La Basilica stracolma è la dimostrazione più evidente che don Franco è stato amato e stimato da tutti, non solo in parrocchia, ma anche in tutta la diocesi di Lecce. Uomo di esperienza, di cultura, aperto alle scienze naturali, si dimostrava sempre sereno, sorridente e soprattutto paziente ed equilibrato. Ha lasciato, ovunque l’obbedienza l’abbia destinato, un patrimonio inestimabile di fedeltà alla Chiesa e alla Congregazione Salesiana. Si è presentato davanti a Dio, che l’ha chiamato, con in mano la lampada della fede accesa. Questa morte non è soltanto un invito alla meditazione, ma vuole essere anche una grande lezione per noi fratelli nel sacerdozio e per voi tutti, fratelli cristiani laici, ad essere pronti, perché quando il Signore verrà, possa trovarci soltanto con la nostra fede in Lui e con la speranza nella vita eterna».
Franco Sacco era nato a Matera l’11 dicembre del 1957. Sono toccanti gli inizi della sua vocazione. All’età di sei anni, Franco, iniziando le scuole elementari, incontrò la signora Padula che, ogni mattina lo conduceva in chiesa per la Santa Messa. Constatata la presenza assidua di questo bambino, il sacerdote don Domenico Mele invitò il piccolo Franco a servire la Messa. Felice di questa esperienza, Franco raccontò tutto alla mamma, pregandola di svegliarlo in tempo, ogni mattina, perché doveva andare in chiesa per servire la santa Messa. A conclusione del ciclo delle scuole elementari, don Domenico propose a Franco di andare a continuare gli studi alle scuole salesiane, dove si trovavano già i cuginetti. Candidamente il piccolo, tornando a casa, disse alla mamma: “Mamma, voglio andare a studiare dai Salesiani. Fai la domanda al direttore!”. La mamma gli rispose: “Perché vuoi andare a studiare dai Salesiani, non puoi studiare a Matera?”. Mortificato, Franco tornò da don Domenico, dicendo: “Mamma si rifiuta di fare la domanda. Presentala tu!”. E don Domenico: “Franco, se papà e mamma non vogliono presentare la domanda, io non posso! Però, verrò a casa tua e parlerò con i tuoi genitori”. Così Franco finalmente ebbe il via libero per l’ingresso alla scuola media salesiana di Cisternino (BR). Era veramente felice! E quando, ogni domenica, incontrava i genitori, abbracciandoli, diceva loro: “Io sono veramente contento!”. E don Matteo Marucci, direttore della comunità salesiana, aggiungeva: “Franco è il primo della classe. È bravissimo! Fatelo continuare negli studi”.
Conclusi brillantemente gli studi liceali, inoltrò ai suoi superiori la domanda per l’ammissione all’anno di noviziato, che concluse con la prima professione religiosa, nel 1977, nella casa salesiana di Lanuvio. Dopo gli anni di formazione e teologia fu consacrato presbitero a Bari il 26 ottobre 1985.
Don Franco trascorse i suoi primi otto anni di sacerdozio nella casa salesiana di Bari “Redentore”, con compiti di responsabilità nell’animazione dell’Oratorio Centro Giovanile, insegnante di cultura generale nel Centro di Formazione Professionale e, contemporaneamente, impegnato nel completare gli studi universitari, conseguendo la laurea in Scienze Naturali, all’università di Bari. Nel settembre del 1994, l’obbedienza lo destina a Manduria con l’incarico di direttore-parroco, dove resterà fino all’anno giubilare del Duemila. Anche qui, lascia una scia luminosa di vita pastorale a servizio dei fedeli, rivelandosi un sacerdote zelante, autentico “uomo di Dio”, a servizio degli altri, soprattutto i giovani.
Innumerevoli sono state le testimonianze di quelli che lo hanno conosciuto. Una catechista ha lasciato scritto: «Caro don Franco, stento ancora a credere che tu non sia ancora con noi, perché continua ad affascinarmi il tuo entusiasmo, la tua passione, la tua dedizione alla chiesa e, in modo particolare, alla nostra comunità parrocchiale, il tuo amore totale, gratuito e fedele per essa, il tuo modo di vivere sobrio e semplice. Il tuo solo cruccio era quello di far amare a tutti, ma specialmente ai bambini del catechismo, Gesù, tanto da portarlo fuori dalle mura della chiesa per farlo conoscere altrove. Tutta la nostra comunità avverte il grande vuoto, lasciato da te, don Franco, vero “servo umile e fedele”, proprio come Gesù, venuto sulla terra non per essere servito, ma per servire. Sul tuo cammino terreno hai cercato di incarnare e testimoniare la Parola nella vita quotidiana, nel silenzio e nel servizio. Ora, dal cielo, certamente continuerai a guardare la tua amata comunità parrocchiale “San Domenico Savio”, in modo speciale i prediletti bambini del catechismo, e pregherai per loro perché possano crescere nella pratica delle virtù».
Fonte: biesseonline.sdb.org